Spaltenna – località nei pressi di Gaiole in Chianti – è ricordata già dai primi anni dell’XI secolo in alcune pergamene della badia di Coltibuono.
A Spaltenna fu trasferita la pieve di San Pietro in Avenano tra il 1102 e il 1110), che prese il nome di Santa Maria a Spaltenna e fu trasformata in pieve “munita”.
Il nome di San Pietro in Avenano venne mantenuto fino al 1153 quando, nella bolla di Anastasio IV al vescovo di Fiesole, la chiesa veniva citata dal papa come pieve di Santa Maria a Spaltenna.
A fianco della pieve c’è la relativa fattoria, ristrutturata.
La fattoria con i locali monastici, beni posseduti da molte chiese, era un beneficio ambito dalle famiglie più ricche dell’epoca, che cercavano di averne il possesso: Santa Maria a Spaltenna divenne proprietà dei Ricasoli, già proprietari anche dei terreni e della fattoria della pieve di San Polo in Rosso.
Arte e architettura
L’interno
È una chiesa romanica, con tre navate e un’abside. Le mura e la torre campanaria sono costituite da filaretti di pietra alberese di colore cinerino. La facciata ha un’apertura rettangolare
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