Finta carbonara al salmone
Un primo velocissimo, con i consueti pochi e semplici ingredienti e assolutamente senza cottura, spaghetti a parte, ovviamente. Una carbonara, ma finta e con il salmone affumicato è la soluzione.
Siamo in periodo di feste e spesso capita di avere in frigorifero del salmone affumicato avanzato da una cena del giorno prima, poca voglia di cucinare e necessità di comfort food.
Questa ricetta è perfetta per un pranzo o una cena, ma altrettanto adatta a soddisfare gli amici che si palesano per cena all’ultimissimo momento a casa. Da abbinare a un ottimo vermentino.
Vi serviranno: salmone affumicato, un paio di tuorli d’uovo, po’ di parmigiano e dell’erba cipollina. Fine.
La ricetta della finta carbonara al salmone
Le proprietà del salmone affumicato
Questo alimento nasce come metodo di conservazione del salmone fresco, il Salmo Salar, noto anche come salmone dell’Atlantico sia pescato che allevato in itticoltura. Il pesce fresco viene lavato e pulito e infine affumicato a freddo o a caldo. In entrambi i casi, il pesce viene prima affettato e messo sotto sale. L’affumicatura a freddo prevede un minimo trattamento termico, la temperatura non supera mai i 20°C, della durata di 12 ore circa. A caldo il procedimento è più veloce, massimo 3 ore, alla temperatura di circa 80°C.
Vediamo quali sono le caratteristiche nutrizionali di questo alimento e come difendersi dagli eventuali rischi di tossinfezione.
Qualità nutrizionali
Il salmone affumicato mantiene le ottime caratteristiche nutrizionali del pesce fresco, tuttavia per il procedimento stesso di produzione diventa decisamente più ricco di sale: una porzione da 100 g contiene già più del 100% della quantità quotidiana massima di sodio che dovremmo assumere con la dieta. Questa considerazione è essenziale per ricordarsi di non salare troppo le pietanze di accompagnamento: l’elevato apporto di sodio con la dieta è strettamente correlato all’aumento del rischio cardiovascolare.
Questo alimento è una fonte principalmente di proteine: questi macronutrienti ne rappresentano il 25% del peso. Trascurabile, invece, l’apporto di carboidrati.
La concentrazione di grassi è piuttosto contenuta: ne rappresentano solo il 4.5% del peso, e sono per la maggior parte grassi polinsaturi. Il salmone anche una fonte di colesterolo: ciò l’ha fatto spesso considerare un “pesce grasso”, tuttavia una porzione da 100 g ne contiene solo 50 mg, ossia solo un sesto della quantità massima di colesterolo che potremmo assumere quotidianamente con gli alimenti. Il salmone affumicato è anche una buona fonte di fosforo e di vitamine come la B1, la B2 e la PP.
Una porzione da 100 g apporta circa 140 kcal e potrebbe essere servita anche una volta alla settimana come secondo piatto, accompagnato da una abbondante insalata mista condita con olio extravergine di oliva e spezie, dopo un primo piatto di pasta condita con poco olio e pomodoro fresco.
(Fonte greenstyle)
Come secondo potrete scegliere una di queste particolarissime ricette a base di baccalà, per chiudere con un dolce semplice e profumato al cardamomo.